Migliorare l’autostima: ecco qualche strategia vincente per stare bene con se stessi!

migliorare l'autostima

Migliorare l’autostima è possibile? Spesso mi sento porre questa domanda da persone un po’ sfiduciate, che entrano in crisi su alcune difficoltà che riscontrano nella vita di tutti i giorni e che collegano proprio ad una bassa autostima! La buona notizia è che l’autostima è modificabile anche da adulti: si tratta solo di capire quali sono gli aspetti che vorremmo rendere più efficaci e poi intervenire! In questo articolo desidero raccontarvi in che cosa consiste l’autostima, come è possibile da genitori svilupparla al meglio nei nostri figli e quali strategie nel concreto possiamo attuare da grandi per migliorarla!! Buona lettura!

Migliorare l’autostima: capiamo subito come!

Che cos’è l’autostima?

Potremmo in termini semplici definire l’autostima come l’insieme delle valutazioni e opinioni che ciascuno ha di se stesso.  L’autostima è un concetto non statico, determinato da informazioni oggettive e soggettive di se stessi:

  1. SE REALE: si riferisce alla valutazione oggettiva delle nostre qualità e competenze;
  2. SE PERCEPITO: come noi valutiamo il nostro se reale; spesso vi sono discrepanze tra come siamo realmente e come invece ci percepiamo. Spesso l’essere umano commette errori nel vedersi e pensarsi!
  3. SE IDEALE: come vorremmo essere, aspetto influenzato dalla cultura e società in cui viviamo.

I problemi di autostima di solito derivano dalla distanza che sentiamo tra come ci percepiamo e come vorremmo essere!

L’autostima è un concetto complesso e legato ad ambiti diversi

Per capire come migliorare l’autostima può essere utile comprendere le diverse componenti che la caratterizzano, alcune delle quali sono legate ad aspetti più familiari, altre casuali e quindi imprevedibili.

La famiglia di origine

Certamente il modo in cui i genitori educano e trattano il proprio figlio contribuirà in maniera importante a generare  un’immagine di sé positiva e di valore oppure scarsa e difettuale!

La cultura di appartenenza

La cultura trasmessa ad ogni figlio, l’importanza data ad alcuni elementi più concettuali/artistici/letterali o sportivi influenzerà l’idea che ciascuno si farà di se stesso.

Il contesto sociale

L’insieme di valori, credenze  e opinioni che trasmetteremo ai nostri figli influenzerà il modo in cui entreranno in relazione con gli altri.

Le relazioni sociali

Questo è più un fattore che non dipende solo dalla famiglia ma anche dalle persone che si metteranno sulla strada di ciascun individuo e che certamente influenzeranno l’immagine che questi costruirà di se stesso. Se, ad esempio, frequenterò a scuola bambini che mi prendono in giro e mi deridono, mi sentirò di non valere e di dovermi nascondere dall’esprimere il mio punto di vista!

Fattori accidentali/casuali

La presenza o l’assenza di alcuni avvenimenti positivi e gioiosi, piuttosto che traumatici e angoscianti influirà a sua volta sull’autostima personale.

L’autostima per tanto nasce dal rapporto di un soggetto con le persone significative della sua vita e diventerà il modo in cui questi interpreterà il mondo esterno.

Azioni dei genitori per una buona autostima

Amare i bambini in modo incondizionato

E’ molto importante che nostro figlio sappia di essere voluto bene dai suoi genitori sempre, anche quando si comporta male! Capita di frequente di sentire genitori che, a fronte di una “marachella” dei figli dicono: “se fai così non ti voglio più bene”. Tutto ciò confonde il bambino e lo rende insicuro; meglio sottolineare che una certa azione non va fatta e che in quel caso specifico nostro figlio si è comportato male!

Stimolare i figli a seguire le proprie doti

E’ fondamentale che ciascun bimbo venga supportato a seguire i propri talenti e ad essere curioso verso il mondo esterno, piuttosto che incanalarlo a seguire le nostre aspirazioni o ciò che avremmo voluto fare da bambini ma senza essere riusciti!

Far capire la direzione giusta da prendere più che punire

E’ molto più educativo di fronte all’esecuzione di un comportamento sbagliato istruire nostro  figlio sull’azione giusta da intraprendere, piuttosto che punirlo a priori senza fargli capire ciò che vogliamo da lui. Se, ad esempio, durante un gioco con altri bimbi nostro figlio spinge o si comporta male con uno di questi, è più utile spiegargli che questa azione non va bene e insieme a lui cercare delle alternative piuttosto che sgridarlo e punirlo!

Insegnare a sdrammatizzare

Di grande importanza anche per migliorare l’autostima nei nostri figli è insegnare loro a sdrammatizzare sugli eventi negativi che capitano, sugli scherzi e non prendersela amplificando quanto successo!

Queste sono le basi, su cui poi subentrerà la vita, con i suoi successi ed insuccessi che andranno a consolidare o invalidare l’autostima costruita da bambini!

Strategie per migliorare l’autostima da adulti

Lavoriamo sui pensieri disturbanti del passato

Chi desidera migliorare l’autostima avrà sicuramente dei modi negativi di vedere se stesso: “io non valgo niente“, “non sono capace a fare quasi nulla“, “non sono degno d’amore” etc. Per poter stare meglio possiamo seguire i seguenti step.

Individuiamo quali sono i pensieri critici che abbiamo verso noi stessi

Questo può essere effettuato chiedendoci: “quali sono le critiche che più di frequente ci rivolgiamo?” “Quali sono i pensieri negativi che abbiamo verso noi stessi?  Di solito si tratta di pensieri generalizzati, che influenzano in negativo la nostra vita e le aspettative che abbiamo sul nostro futuro!

Se possibile cerchiamo di creare un collegamento col nostro passato

Questo è un lavoro molto utile che si effettua in terapia, per cercare di dare una spiegazione al proprio modo di stare al mondo e capire l’origine di alcuni pensieri rigidi che abbiamo. L’importante è non approcciarsi a questo compito con l’idea di colpevolizzare e arrabbiarsi con la propria famiglia o alcune figure di riferimento, sapendo che ogni genitore ha cercato nelle sue possibilità di fare il meglio per il proprio figlio!

Proviamo a modificare questi pensieri

Una volta individuate le critiche che regolarmente facciamo a noi stessi proviamo a modificarle chiedendoci ad esempio: “Ma sono proprio sicuro che sia così?” “Quali prove ho a favore e quali contro?” “Come potrei pensarla diversamente?”. In questo modo dovremo riuscire almeno a rendere meno rigide le critiche verso di noi e migliorare la nostra autostima! 

Lavoriamo sull’assertività

Essere assertivi significa riuscire ad esprimere il proprio pensiero rispettando e non sovrastando l’altro.  Di solito chi è assertivo ha anche una buona autostima, in quanto esprime con fiducia il proprio pensiero senza averne paura e fiducioso delle proprie capacità.

Cerchiamo di capire qual è il nostro stile di comunicazione prevalente

L’idea è comprendere se siamo più persone compiacenti e quindi passive nel nostro modo di esprimerci, più aggressive sia nelle parole ma a volte anche solo nei toni oppure assertive!

Analizziamo in quali situazioni non riusciamo ad essere assertivi

Spesso capita che ciascuno di noi abbia maggiori difficoltà ad essere se stesso ed esprimersi in maniera adeguata in alcune circostanze particolari. Bisogna quindi chiedersi: “quando faccio più fatica ad essere assertivo?” “qual è la difficoltà che riscontro?” “di che cosa ho paura in quel contesto particolare?”.

Pensiamo a delle strategie per modificare il nostro modo di comunicare

Si tratta di provare ad esprimersi in un modo nuovo, solo dopo aver capito le trappole in cui ci mettiamo nella comunicazione con l’altro. Si possono pensare nuovi stratagemmi per manifestare il proprio punto di vista, vedere come ci sentiamo ed eventualmente che difficoltà riscontriamo!

Lavoriamo sulla nostre risorse

Si tratta di un’attività molto utile: spesso possediamo moltissime abilità di cui però ci dimentichiamo proprio perché siamo focalizzati invece sul negativo!!! Ecco che un lavoro sulle risorse può essere di grande aiuto!

Creiamo un elenco libero delle nostre capacità

Proviamo a metterci in un atteggiamento libero, senza difese e a creare un elenco delle nostre qualità, risorse, sia nei termini di competenze (conosco bene inglese), di ruoli (sono un bravo musicista, una brava mamma), sia nei termini di tappe raggiunte nella vita (matrimonio, laurea..), che di figure viventi o defunte ma che rappresentano per noi delle risorse (mia nonna, Gesù….) .

Ricostruiamo uno o due episodi nei quali abbiamo usato una risorsa

Scegliamo una qualità che ci appartiene o una conquista raggiunta nella vita e proviamo da seduti,  tranquilli (ad occhi chiusi se lo desideriamo), a ricostruire nei dettagli quel momento. Se riusciamo associamo una parola (spaziale/eroina) o una frase che rappresenta lo stato d’animo che abbiamo nel riviverla (mi sento felice).

Assaporiamo il benessere ottenuto

Stiamo anche per poco tempo con la sensazione positiva data dal ricordo di un momento in  cui siamo stati molto bravi in qualcosa e/o abbiamo ottenuto un bel successo. Non dobbiamo fare nulla se non stare in tranquillità a contatto con questa emozione piacevole.

Se siamo in difficoltà proviamo ad usare una risorsa scoperta

Una volta eseguito l’esercizio nella sua totalità chiediamoci se una o più delle nostre risorse possono essere usate concretamente per risolvere o alleggerire una situazione difficile che stiamo vivendo.

Mettiamoci alla prova con obiettivi realistici

Una volta apprese nuove modalità di sperimentarci nel modo di comunicare, nell’utilizzo di risorse o di pensieri più efficaci è bene sperimentarsi in piccole prove purché abbiano obiettivi chiari e realistici. E’ poco utile, ad esempio, provare ad essere assertivi subito col nostro capo; al contrario possiamo sperimentarci con le persone più vicine e pian piano aumentare la posta in gioco.

Assumiamo un atteggiamento benevolo verso noi stessi

Per migliorare l’autostima è fondamentale volersi bene prima di tutto e avere un atteggiamento positivo verso se stessi e verso gli altri.

Applichiamo la mindfullness

In altri articoli che ho scritto ho illustrato l’importanza di vivere nel momento presente, il più possibile in armonia con se stessi, utilizzando la risorsa del nostro respiro per rilassarci e affrontare al meglio gli stress della giornata (mindfullness). Qui di seguito vi propongo parte di una meditazione che ci aiuta in questa direzione.

UN RESPIRO AFFETTUOSO

“mettiamoci seduti in un luogo confortevole…facciamo qualche respiro lento e profondo per rilassarci..chiudiamo gli occhi del tutto o in parte….prendiamo ora contatto con il respiro proprio dove ci è più facile sentirlo..nelle narici o nell’addome…notiamo semplicemente le sensazioni del respiro….immaginiamo di chinarci verso il respiro sorridendo come faremmo verso un bimbo o cucciolo amato..non preoccupiamoci di quanto spesso la nostra mente vaga..quando succede riportiamola gentilmente al respiro..il respiro ci alimenta e porta vita…ora lasciamo andare il respiro…e viviamo a pieno tutto ciò che ci circonda..lentamente riapriamo gli occhi”.  

Chiediamoci di che cosa abbiamo bisogno in questo momento specifico

Solitamente chi ha una bassa considerazione di sé fatica a chiedersi di che cosa ha bisogno e quali attività potrebbero farlo stare meglio, in quanto è spesso rivolto agli altri e alle loro esigenze. Se vogliamo, invece, migliorare l’autostima dobbiamo iniziare a fermarci a fronte di un malessere che percepiamo e domandarci: “di che cosa ho bisogno in questo momento?” L’idea è che impariamo ad ascoltarci e prendere alcune decisioni in base a ciò che sentiamo essere la cosa di cui abbiamo bisogno in quel momento specifico.

Fidiamoci sempre del nostro corpo

Si tratta di un lavoro che si impara gradualmente e che io insegno alle persone che si rivolgono a me per stare meglio. Il nostro corpo ha sempre ragione, dobbiamo imparare solo ad ascoltarlo e chiederci a fronte di una difficoltà che stiamo vivendo, di un conflitto, in un contesto di tranquillità, cosa ci dice il nostro corpo. Se mentre immaginiamo di compiere una certa azione sentiamo tensione significa che la strada non è quella giusta; se, invece, percepiamo rilassamento, benessere allora vuol dire che la scelta è quella migliore per me!

In conclusione

Cosa ne pensate? Avete trovate interessante qualche parte dell’articolo? Se desiderate un confronto per approfondire qualche aspetto o rivolgermi delle domande non esitate a contattarmi per e-mail, per telefono o via Skype!

A presto!

Dott.ssa Sabrina Borraccia